4th Rai Italian Fiction Week


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Mattei, l'uomo che guardava al futuro

La storia di un uomo, ma anche di un pezzo di questo paese, che non ha avuto paura di uscire dalla rassegnazione, sfatare immobilismi secolari e credere che in Italia la sfida della modernità potesse essere accettata e vinta, esattamente come avveniva nell'Europa dell'epoca Y

ENRICO MATTEI
Di Giorgio Capitani

Massimo Ghini, Vittoria Belvedere, Franco Castellano, Simone Montedoro, Mirco Petrini, Josè Maria Blanco, Sydne Rome.

Milano, anni ’30. Enrico (Massimo Ghini) viene dalla provincia. Dalla sua ha l’irrequietezza, la voglia di crescere, la capacità di sorprendere e di realizzare quello che vuole. Enrico Mattei ha appena messo in piedi la sua prima fabbrica con il frutto del suo lavoro, quando conosce Greta (Vittoria Belvedere), ballerina austriaca di cui si innamora perdutamente e che diventerà sua moglie. Ma lo scoppio della guerra muta il corso della loro esistenza. Mattei, durante una retata in fabbrica, vede morire il contabile, suo stretto collaboratore, riuscendo invece a salvare la vita del giovane operaio Ottavio (Simone Montedoro), l’amico che sarà rappresentante di quel popolo di cui Mattei si è sempre sentito parte. E sarà l’intellettuale Marcello Boldrini (Franco Castellano), figura fondamentale nella vita di Mattei che comprenderà meglio la stoffa di Enrico facendone uno dei protagonisti della storia italiana. Boldrini lo introduce a La Pira e a un gruppo di antifascisti cattolici: da questo momento Mattei decide di aderire alla Resistenza. Con una intraprendenza straordinaria, riorganizza le fila dei partigiani bianchi di cui diventa ben presto un capo, fino al punto di rischiare la vita rinchiuso in un carcere.

Finita la guerra, Mattei vorrebbe continuare a lavorare per la ricostruzione del Paese ma il Presidente del Consiglio De Gasperi (Giacomo Piperno) gli affida un incarico all’apparenza di poco conto: liquidare l’Agip, un carrozzone pieno di debiti. Insospettito dalle offerte di acquisto di diverse multinazionali, Mattei si rende conto del valore dell’azienda e si oppone alla sua vendita, violando così la tacita intesa tra il governo e gli alleati. Le risorse italiane non vanno svendute, in gioco c’è il benessere del paese.

Attorno a lui e alla sua azienda si solleva un vespaio: gli alleati, le multinazionali, gli industriali, tutti ne criticano l’operato ed i mezzi non sempre ortodossi. Mattei non si arrende e anzi rilancia a livello internazionale fondando l’Eni, azienda in grado di stringere accordi all’estero e gestire tutte le fasi di produzione delle fonti energetiche. Ad impedire l’ingresso dell’Eni nel commercio mondiale ci sono le Sette Sorelle, gelose del loro monopolio: nel mercato non c’è posto per un petroliere senza petrolio, gli ricordano gli interlocutori americani. Mattei è costretto così a trovare una propria strada, trattando in prima persona con i paesi produttori. Il rivoluzionario accordo con l’Iran stravolge le regole del mercato mondiale e fa di Mattei un nemico da eliminare. Da quel momento la sua vita è in pericolo. Il presidente dell’Eni non si lascia spaventare, animato com’è da un unico obiettivo: garantire agli italiani benessere, occupazione, sviluppo. I suoi viaggi all’estero si alternano con la costruzione di grandi centrali in Italia. Si espone sempre più, sostenendo la guerra di liberazione dell’Algeria e contrastando il potere mafioso in Sicilia, regione nella quale ha in progetto di costruire una grande raffineria. Ed è proprio a Catania che Mattei prende il suo ultimo aereo diretto a Milano: morirà in un attentato di cui non si scoprirà mai l’autore.