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Milan a -6, Juve in caduta libera. La Roma festeggia con i gol di Toni ed è terza

A reti bianche fra il Napoli e il Palermo. Fiorentina affondata al Franchi dal Bologna. Lazio travolta a Bergamo h

di Mauro Caputi

Il Milan approfitta subito del mezzo passo falso dell’Inter nell’anticipo di Bari e lima due punti alla capolista con un tranquillo 4-0 al Siena. La partita di San Siro si mette subito in discesa per i rossoneri. All’11’ l’errore di Brandao lancia Borriello verso Curci. Il portiere senese abbatte in area la punta: rigore e rosso diretto. Ronaldinho, al 12’, trasforma dal dischetto dopo l’ingresso del secondo portiere, Pegolo. Curva milanista quasi gelata da una bella iniziativa di Maccarone che salta mezza difesa e conclude alto davanti a Dida. Poi l’uomo in più si fa decisamente sentire. Al 28’ raddoppia Borriello in mezza girata. Al 72’ Ronaldinho fa centro di testa su corner. All’89’ tris personale del brasiliano con un gran destro a giro. Ora 6 punti separano le milanesi, con il Milan che deve recuperare il match a Firenze.

Secco anche il successo della Roma, ora terza, sul Genoa, con l’Olimpico che si gode i primi gol di Toni. La difesa rossoblù appare subito approssimativa e Perrotta ne approfitta al 17’ risolvendo un batti e ribatti in area. Al 45’ il raddoppio con con Toni che irrompe in scivolata sul cross di Vucinic. In apertura di ripresa il Genoa cerca di fare qualcosa, ma viene subito punito dal secondo centro personale dell’attaccante arrivato dal Bayern: punizione di Vucinic e zuccata di Toni. E’ il 15’ e il 3-0 mette il lucchetto alla gara.

A Verona continua la caduta libera della Juventus. Il Chievo vince 1-0, determinando la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare di campionato per i bianconeri. Il gol partita lo sigla al 33’ Sardo con un gran diagonale dalla distanza che sorprende un non impeccabile Buffon. In apertura c’era già stato un campanello d’allarme con un’incursione di Abbruscato. Nel complesso, primo tempo di chiara marca clivense. Juve migliore nella ripresa, ma dalle parti di Sorrentino nessuno tiene il fiato sospeso. Se una battuta d’arresto dei bianconeri non sorprende, visto il periodo, è più clamorosa la sconfitta interna della Fiorentina a opera del Bologna. I felsinei passano 2-1 al Franchi sfruttando in pieno un primo tempo di non gioco da parte dei viola, che sfoggiano una difesa preda di amnesie. Al 28’ Gimenez, lasciato solo sul secondo palo, fa centro in mezza rovesciata. Al 44’ Di Vaio finalizza un contropiede bucando centralmente la difesa. La squadra di Prandelli si sveglia nella ripresa. Al 51’ Mutu accorcia in tuffo di testa su cross di Vargas. Poi ci sono un paio di occasioni per Gilardino e un miracolo di Viviano, proprio allo scadere, su conclusione di Montolivo. Per la squadra di Colomba 3 punti che allontanano la zona retrocessione.

Unica gara senza gol del pomeriggio è Parma-Udinese. E sì che le occasioni e le situazioni per sbloccare il risultato non mancherebbero. Cominciano i padroni di casa che fruiscono di un rigore al 25’ (fallo di Zapata su Biabiany). Handanovic è prodigioso, in due tempi, sulla tentata trasformazione di Amoruso. Dal 30’ gli ospiti fruiscono del vantaggio numerico: Galloppa stende Sanchez lanciato a rete e si merita il rosso diretto. L’Udinese, tuttavia, non fa molto per sfruttare la superiorità.

In coda provano la risalita Atalanta e Catania. Travolgenti i bergamaschi, ai quali basta un tempo per piegare la Lazio con un sonoro 3-0. Doni realizza una doppietta (5’ e 9’) su assist di Guarente: nel primo caso tocca di testa una punizione, nel secondo piazza un destro a giro su una sponda. Al 34’ è Doni a fare da sponda a Padoin per il tris (quasi una fotocopia del secondo gol). Gli etnei, invece, tornano con un punto da Marassi dopo essere passati in vantaggio contro la Sampdoria. Llama al 14’ indovina una pregevole traiettoria su punizione. Pari (e definitivo 1-1) di Pazzini che, al 45’, trasforma il rigore da lui stesso guadagnato (trattenuta di Silvestre).

Il posticipo del San Paolo fra Napoli e Palermo è povero di gol ma ricco di spettacolo. Fuochi d'artificio soprattutto nel primo tempo. Hamsik ci prova da fuori liberato da un errore di Goian. I rosanero non stanno a guardare e Cavani sale in cattedra. L'uruguaiano prima alza la mira dal limite, poi, al 21' si procura un rigore in seguito a un contrasto con Rinaudo. Miccoli va sul dischetto, ma De Sanctis è più bravo e riesce a mettere in corner in due tempi. Proprio su questo calcio d'angolo Denis sfiora l'autogol, colpendo il palo della sua porta. La ribattuta libera al tiro Simplicio e il Napoli si salva sulla linea. I partenopei si scuotono e Sirigu è attento prima sulla girata secca di Denis, poi sulla velenosa punizione di Gargano. La frazione si chiude con l'uscita di De Sanctis su Cavani lanciato a rete e la conclusione di Simplicio che non trova la porta ormai vuota. Ripresa più spezzettata per i molti falli e la mancanza di lucidità. Il ritmo cala gradualmente e, soprattutto da parte rosanero, si pensa più ad amministrare il pari che a pungere. Si finisce con otto ammoniti (5 a 3 per il Palermo) e lo 0-0 che porta il Napoli da solo al quarto posto, dietro la Roma e davanti la Juventus.