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E' il Milan l'anti-Inter: 3-0 alla Juve

Il Napoli vince ed è in zona Champions ronaldinho_juve_296

di Nicola Iannello

Il Milan batte la Juventus e rimane solo a inseguire l’Inter capolista. I rossoneri espugnano l’Olimpico di Torino con un secco 3-0 e salgono a 37 punti, a -8 dall’Inter ma con una partita da recuperare (a Firenze con i viola il 27 gennaio). Per la Juve, un’altra battuta d’arresto, che mina ulteriormente la fiducia in Ferrara e nelle scelte della società. La gara parte su ritmi lenti. Le squadre si studiano ma non affondano. Quando i bianconeri sembrano aver preso l’inerzia della partita è il Milan a colpire: calcio d’angolo dalla sinistra di Pirlo, Felipe Melo appostato sul primo palo liscia il pallone mettendo fuori causa Manninger, Nesta tutto solo insacca in scivolata a mezzo metro dalla porta (terzo centro di un’annata strepitosa per il difensore). La Juve prova a scuotersi. Occasione per Chiellini dopo una mischia su calcio d’angolo, Dida blocca in due tempi. Da fuori area Thiago Silva costringe in angolo Manniger. Sul corner, Ronaldinho incorna ma Amauri devia di testa sul fondo. Nella ripresa, Juve pericolosa sulle palle alte con Amauri e Chiellini. Su un’incertezza difensiva bianconera Beckham prova la girata senza successo. C’è spazio anche per Del Piero, ma è ancora il Milan a colpire, sempre su angolo dalla sinistra di Pirlo: Ronaldinho spizza di testa, il pallone urta la testa di De Ceglie e non dà scampo a Manninger (per il brasiliano è il quinto gol in campionato). A meno di 2 minuti dalla fine, Dinho si ripete, questa volta di piede su torre di testa di Flamini, subentrato a Gattuso. Nel recupero, Dida mette in angolo una punizione di Del Piero. Ferrara e i suoi escono dal campo sotto la contestazione dei tifosi.

Il Napoli batte 1-0 la Sampdoria e aggancia proprio la Juventus al terzo posto, a quota 33. Mazzarri, ancora imbattuto da quando è subentrato a Donadoni, infila il suo dodicesimo risultato utile consecutivo. Per Del Neri un’altra battuta d’arresto dopo un avvio di campionato scintillante. I partenopei perdono quasi subito Lavezzi per una distrazione muscolare (si parla di almeno un mese di stop), entra Denis, cambio che si rivelerà decisivo. I blucerchiati, con Cassano e Pazzini di punta, si rendono pericolosi con Semioli. Nella ripresa prima Denis si vede annullare da Rizzoli un gol per fuorigioco millimetrico, poi trova la rete della vittoria (71’) con un colpo di testa su cross dalla destra di Campagnaro: “el Tanke” prende bene il tempo e anticipa Zauri e Fiorillo, subentrato a Castellazzi. La Samp si ferma a 26 punti.

Tiene il passo la Fiorentina che vince 2-1 in rimonta con il Bari. Viola senza Vargas e Marchionni, con Jorgensen e Santana sulle corsie esterne e Mutu dietro Gilardino. Ventura si affida a Barreto e Meggiorini in avanti. Subito in evidenza l’ex viola Almiron, para Frey. Rispondono i padroni di casa con una doppia occasione Felipe-Santana. I bianchi di Ventura prendono il controllo del gioco, con un intraprendente Barreto pericoloso con un diagonale poi in gol (25’) di testa (e sono sei) su angolo e torre di Ranocchia. L’equilibrio lo ristabilisce Mutu che, sempre di testa, prima scalda Gillet poi gira in rete un cross di Pasqual dalla sinistra (per il romeno è il terzo gol in campionato). Nella ripresa, Frey subito al lavoro per alzare con la punta delle dita una velenosa conclusione di Alvarez. Poi è il palo interno a salvare il portiere viola su una cannonata di Meggiorini da fuori. Il Bari resta in 10 per il secondo cartellino giallo ad Almiron. La squadra di Prandelli capisce che può fare suo il risultato. Gol annullato a Gilardino su ribattuta di Gillet dopo conclusione di Santana imbeccato da Montolivo. La rete della vittoria scaturisce da un’azione simile. È Castillo (74’), entrato da 4 minuti, a mettere in porta il pallone ribattuto dalla traversa su conclusione di Montolivo. L’argentino si fa poi espellere direttamente per un’entrata da dietro su Kamata: per l’attaccante ex Lecce un totale di 10 minuti in campo. La Fiorentina sale a 30 punti e lascia a 27 il Bari.

Sale a quota 30 anche il Palermo, grazie al successo per 1-0 sull’Atalanta, inchiodata al penultimo posto con 13 punti. I nerazzurri – con Bonacina in panchina dopo le dimissioni di Conte – non hanno demeritato ma il risultato lo fanno i rosanero. Delio Rossi deve fare a meno di Bresciano infortunato e di Miccoli squalificato. Atalanta con Ferreira Pinto all’ala e Doni dietro Tiribocchi. Proprio Tiribocchi impegna subito Sirigu con un tiro da fuori, poi il Palermo si sveglia e si rende pericoloso con Budan e Cavani. Nel secondo tempo, Ferreira Pinto spreca un’occasione e il Palermo va in gol su rigore: fallo di Talamonti su Cavani, lo stesso uruguayano trasforma (70’), nonostante Coppola intuisca la traiettoria. Nelle file dell’Atalanta, si rivede in Italia Chevanton, dopo le esperienze nel Monaco e nel Siviglia.

Continua il momento positivo del Livorno che regola 2-1 il Parma. Cosmi lascia Candreva in panchina, gioca Bergvold. Guidolin schiera Biabiany e Paloschi in attacco. Apre le marcature per i padroni di casa Tavano al 23’ (secondo gol dopo quello contro la Roma), con un destro in diagonale. Il Parma recrimina per uno sbandieramento dell’assistente di De Marco: Antonelli viene fermato solo davanti a De Lucia per fuorigioco inesistente. Nella ripresa, Guidolin manda in campo Amoruso e Bojinov, ma il Livorno raddoppia con Lucarelli in contropiede (62’), terzo gol stagionale per lui. Il Parma cerca di tornare in partita con Dzemaili (66’), anche se sul suo tiro da fuori Zaccardo rivendica la deviazione decisiva che inganna De Lucia. Il gol non basta, il Parma si ferma a 28 punti, sale a 21 il Livorno.

Il Cagliari passa a Bologna 1-0: la squadra di Allegri va in gol da 15 partite consecutive. I felsinei partono bene, con occasioni per Zalayeta e Di Vaio. La partita si decide nella ripresa, con l’ottavo gol in nove gare di Matri (66’), nono in totale: il bomber del Cagliari entra in spaccata su cross di Parola dalla sinistra. I sardi agganciano il Bari a quota 27, Bologna fermo a 16.

A 27 punti si issa anche il Genoa che regola 2-0 il Catania a Marassi. I rossazzurri restano in 10 dopo 28’, quando Bellusci rimedia la seconda ammonizione. I grifoni non si fanno sfuggire l’occasione e Mesto va in gol di testa su cross dalla sinistra di Criscito (36’). Lo stesso Mesto si trasforma in uomo assist nella ripresa, con il traversone che imbecca Sculli in area etnea per il colpo di testa del raddoppio (71’). Il Catania è sempre terzultimo con 15 punti.

Pareggio tra due deluse del campionato: Udinese-Lazio finisce 1-1. Biancocelesti in vantaggio al 16’ con Floccari di testa su punizione dalla sinistra di Baronio; per l’attaccante proveniente dal Genoa si tratta del terzo gol in due partite con la nuova maglia. Pareggia i conti al 27’ una punizione capolavoro di Di Natale, rientrato dalla squalifica; l’attaccante dell’Udinese si riprende la vetta della classifica marcatori col dodicesimo centro, respingendo l’assalto di Milito, in gol in Inter-Siena.