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27 ottobre

Nascono Simon Le Bon e Federica Panicucci, muoiono Enrico Mattei e Ugo Tognazzi

Nell'ottobre del '52, la signora Benigni, le figlie Anna, Bruna e Albertina e alcune vicine di casa nella frazione di Misericordia di Arezzo, si misero d'accordo per riferire al padre Luigi, in quel momento fuori casa a cercare castagne e marroni nei boschi, che era nata la quarta figlia femmina. ''Pazienza- rispose il babbo - però mi dispiace per l'Isolina: aveva tanto pregato la Madonna perché le nascesse un maschio''. Così, fu data la notizia della nascita di Roberto, avvenuta il 27 ottobre. Qualche anno dopo, racconterà: ''Ero nato pelle e ossa, una specie di coniglietto e le mie sorelle dissero: 'Non lo diciamo a nessuno che ci è nato un fratellino, fa paura! Buttiamolo dalla finestra’''. Storia, in breve, di Roberto Benigni.

Dal carattere allegro ed espansivo fin da giovanissimo, si trasferisce nel 1958 con tutta la famiglia a Prato. Si iscrive in un seminario fiorentino, lo abbandona dopo l'alluvione del 1966 per frequentare un istituto tecnico e diplomarsi ragioniere. La sua vera grande passione è, però, lo spettacolo. Inizia come cantante e musicista: debutta sul palcoscenico nel 1972, al Teatro Metastasio di Prato con lo spettacolo Il re nudo. A Firenze fa la conoscenza, tra gli altri, di Marco Messeri, col quale si avvia verso forme di spettacolo d'avanguardia, di scherzo popolare da strada. Si trasferiscono a Roma: Qui, nel 1975 fa un incontro fondamentale per la sua carriera: Giuseppe Bertolucci scrive per lui il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, che ottiene grandissimo successo su tutti i palcoscenici italiani. Il personaggio di contadino toscano che delinea, in gran parte autobiografico, contiene già l'ambivalenza che caratterizza anche in seguito le sue interpretazioni: da un lato, una travolgente esuberanza gestuale e soprattutto verbale, che ricorre volentieri all'eloquio plebeo e all'aperta irriverenza verso qualsiasi forma di autorità; dall'altro lato un candore ingenuo e quasi infantile, che lascia spesso intravedere una vena di surreale e malinconica poesia. Ed è con Bertolucci che fa il suo esordio da attore. E’ il 1977: Benigni è protagonista del film ''Berlinguer ti voglio bene''.

Da allora è stato una presenza costante sugli schermi. A partire dal 1982 ha anche cominciato a dirigere se stesso senza però rifiutare film diretti da altri, tra cui registi come Jim Jarmush, Blake Edwards e il francese Claude Zidi, l'ultimo con cui ha lavorato nel ruolo del perfido Detritus, un personaggio del fumetto ''Asterix''. Nel 1983 inizia la sua carriera di regista cinematografico con Tu mi turbi. Grandissimo successo al botteghino e di cassetta lo ottiene poi, nel 1984, Non ci resta che piangere, scritto, diretto e interpretato con Massimo Troisi. Nel 1988 comincia una proficua collaborazione con lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami in quattro pellicole da lui anche prodotte per la sua Melampo Cinematografica che ottengono uno straordinario successo di pubblico: nella prima, Il piccolo diavolo, recita al fianco di Walter Matthau; nella seconda, Johnny Stecchino si sdoppia in due personaggi e nella terza, Il mostro, allude certamente al famigerato mostro di Firenze per i delitti del quale in quegli anni si celebrava il processo a Firenze. In questi film mette a tacere la sua vena più aggressiva e popolana per concentrarsi, sempre con lo strumento comico dell'equivoco, su tematiche scottanti e attuali come appunto il mostro di Firenze e il fenomeno del pentitismo mafioso.

Nel 1997 raggiunge la consacrazione internazionale con La vita è bella, il film che racconta la tragedia dell'Olocausto. Vince tre Oscar: per la miglior colonna sonora, come miglior film straniero e per il miglior attore protagonista. Nel 2001 inizia la lavorazione di Pinocchio, uscito l'anno seguente, di cui firma la regia, la sceneggiatura e la produzione. Si tratta del film più costoso della storia del cinema italiano. Al botteghino il film ottiene un buon successo, ma viene preso di mira ancora una volta da parte della critica. Nel 2004 produce, scrive e dirige il suo ottavo film, sempre al fianco della moglie Nicoletta Braschi, intitolato La tigre e la neve, uscito nelle sale il 14 ottobre 2005. Si tratta della riproposizione di tematiche già presenti nel film La vita è bella (un uomo qualunque, ilare e giocoso innamorato di una donna) ambientata stavolta in un altro tragico contesto: la guerra in Iraq. Nel film, con Benigni e la Braschi, appaiono Jean Reno e Tom Waits. Il film si rivela un buon successo di pubblico in patria, ma viene accolto in maniera controversa dalla critica nazionale ed internazionale.

Grande è la sua predilezione per Pinocchio e per Dante. ''Da piccolo io vedevo la statua di Dante che aveva il naso come Pinocchio e mia mamma mi diceva: 'Attento che Dante di mette all'inferno', e poi 'Se dici le bugie ti si allunga il naso' e io pensavo che Dante e Pinocchio erano la stessa cosa''. E particolare è il rapporto che lo lega alla Divina Commedia: a partire dal 2006, ha tenuto un ciclo di letture dantesche. Nel corso del 2007 lo spettacolo è stato proposto in alcune carceri italiane. Ispirato al tour Tutto Dante, la Rai ha prodotto uno show, che vede protagonista lo stesso Benigni, diviso in una prima serata evento ed altre dodici seconde serate. Nel 2009, ha inaugurato a Parigi il tour che ha portato La Divina Commedia in giro per il mondo.

Famose le sue provocazioni, entrate nella storia della tv, come ben sa Pippo Baudo, che ne ha ospitate (e subite) alcune. Tra le più celebri, il 'Wojtylaccio' con cui l'attore definì il Papa nel 1980, proprio a Sanremo: l'epiteto gli costò un'incriminazione (seguita da assoluzione) per offesa alla religione di Stato. E travolgente fu l'ospitata a 'Fantastico 91', da Raffaella Carrà. Benigni le salta addosso, la butta a terra, quasi la spoglia e dice: ''Che bella la Carrà. Ma cosa avete voi donne che attira così l'uomo? Com'è che si chiama?''. E, via di seguito, elencando trenta definizioni del sesso femminile.

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>>> Guarda il video: Benigni recita Dante (da RaiUno)



Il 27 ottobre nella storia

1958: Nasce Simon Le Bon 1962: Muore Enrico Mattei 1967: Nasce Federica Panicucci   1990: Muore Ugo Tognazzi

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.