di Mauro Caputi
La Juve dilaga a Udine, tengono il passo una Lazio convincente e il Napoli. Questo è il trio in vetta alla classifica a punteggio pieno dopo la seconda giornata. In realtà, a pieni punti c’è anche la Sampdoria (ma partiva da -1) che bissa il successo di San Siro superando in casa un volitivo Siena. La Roma di Zeman vince in casa dell’Inter evidenziando un netto progresso nel gioco dopo l’esordio contro il Catania. Sabato il Milan ha rialzato la testa espugnando il 'Dall'Ara'.
E’ toccato alla Juventus inaugurare la domenica travolgendo l’Udinese al ‘Friuli’ 4-1 nell’anticipo del pomeriggio. L’episodio clou capita in apertura: al 13’: lancio per Giovinco che anticipa di testa l’uscita incerta di Brkic e viene travolto dal portiere. Rosso diretto al serbo e rigore che Vidal trasforma al 14’. Gara quindi in discesa per i campioni d’Italia che fanno girare la palla a piacimento, mentre l’Udinese prova a far male in ripartenza (ma davanti c’è solo Di Natale, Fabbrini ha ceduto il posto al portiere Padelli). Il raddoppio della Juve arriva solo nel recupero del primo tempo con Vucinic che si ritrova libero al limite dell’area e piazza il pallone nell’angolino. Nella ripresa si scatena Giovinco che confeziona una doppietta al 53’ (irrompendo su una respinta corta di Padelli su tiro di Marchisio) e al 71’ (scatto bruciante e diagonale). Al 78’ Lazzari approfitta di un pasticcio della difesa ospite e segna il punto della bandiera.
Il clou serale era a San Siro, di scena Inter-Roma. Vincono i giallorossi 3-1 infliggendo una dura lezione alla squadra di Stramaccioni. Le geometrie zemaniane funzionano bene in avvio e gli ospiti dominano lungamente gli avversari. Il vantaggio arriva al 15’, col cross di Totti che trova tutto solo Florenzi pronto alla girata di testa. L’Inter alza a poco a poco l’intensità del gioco, mostrando un buon Milito. Il pari arriva nel recupero grazie a un’iniziativa di Cassano fortunato a trovare una deviazione di Burdisso perfida per Stekelenburg. Ma i limiti difensivi dell’Inter (non hanno convinto soprattutto i centrali Silvestre e Ranocchia) si vedono tutti al 68’, quando il lancio di Totti premia lo scatto di Osvaldo in mezzo a tre uomini: delizioso il pallonetto che vale il raddoppio. L’Inter si spegne qui. Florenzi la grazia mancando una deviazione sottomisura. Non Marquinho che s’inventa una gran conclusione fra palo e portiere quasi dalla linea di fondo. Espulso Osvaldo per doppia ammonizione (la seconda al 91’ per fallo di mano, ma sembrava proteggersi il volto), le altre note critiche per la Roma in una serata felice sono le uscite per infortunio di De Rossi (dopo un contrasto) e Balzaretti (botta da valutare). L’Inter di Pescara, invece, è un ricordo.
Al San Paolo Napoli e Fiorentina si sono affrontate su un terreno che meriterebbe di fare concorrenza a un campo di patate. La spuntano i partenopei 2-1, ma nel primo tempo piacciono di più i viola. La squadra di Montella gioca, fa possesso, ma non conclude. Il Napoli aspetta e riparte. Nella ripresa padroni di casa più concreti, lanciati da un gol casuale di Hamsik al 55’ (colpo di testa deviato da Borja Valero, nulla da fare per Viviano). Gli ospiti accusano il colpo, poi riprendono a macinare gioco. Ma al 75’ arriva la doccia fredda con il gol di Dzemaili che indovina una bella conclusione da fuori. La Fiorentina non si perde d’animo e continua a premere. Il forcing produce il gol di Jovetic all’87’ (tiro da fuori che rimbalza davanti a De Sanctis). Un minuto dopo Cavani manca la spaccata del tris.
La Lazio fatica nel primo tempo a sfondare la difesa del Palermo, ben messa e ben concentrata, poi Klose trova il chiavistello e i biancocelesti chiudono 3-0. Il bomber tedesco mancava l’appuntamento col gol in campionato da sei mesi e interrompe il digiuno al 40’, anticipando il marcatore su cross di Gonzalez. Fino a quel momento i padroni di casa avevano tenuto in pugno il gioco, ma non avevano mai realmente creato problemi dalle parti di Ujkani. Il vantaggio cambia la gara, anche perché il Palermo evidenzia i suoi limiti in fase di costruzione. Ci pensa poi Candreva, al 56’, a scavare il margine con un gran tiro dai 20 metri. Chiude i conti Klose all’83’ con un bel controllo e conclusione nel cuore dell’area rosanero. Un’importante conferma per gli uomini di Petkovic, per Sannino, invece, c’è molto da lavorare.
La Sampdoria supera 2-1 un bel Siena nella ‘prima’ a Marassi dopo il ritorno in A. Successo meritato dei blucerchiati che scardinano la difesa toscana proprio al 45’ con una prodezza balistica di Maxi Lopez. Nella ripresa la squadra di Ferrara accelera le operazioni, Eder conclude sul palo. Ma al 62’ Gastaldello atterra Calaiò in area e i bianconeri hanno l’occasione del pareggio dal dischetto: Calaiò colpisce il palo, ma Vergassola è pronto sulla ribattuta a concretizzare l’1-1. Al 68’ però Gastaldello si fa perdonare con l’incornata vincente su cross di Obiang. Stavolta la Samp non concede occasioni e l’espulsione di Felipe (doppia ammonizione all’82’) spegne le residue velleità del Siena.
Fuochi d’artificio al ‘Massimino’ fra Catania e Genoa. Finisce 3-2 in un confronto divertente. Nel primo tempo la partita la fanno i siciliani, ma il gol lo marcano i rossoblù al 26’ con Kucka dimenticato a centro area su cross di Immobile. Nella ripresa si scatena Bergessio che capovolge il risultato in due minuti. Al 66’ fa centro su assist di Castro e al 68’ mette la freccia del sorpasso girando un corner di Lodi. La gara sembra rallentare, ma il Genoa è in agguato e all’82’ la botta da fuori di Jankovic trafigge Andujar. Passano solo due minuti e Lodi confeziona l’ennesima punizione vincente. Da qui in avanti è forcing Genoa: Andujar fa gli straordinari su Borriello, Jorquera e Samprisi (in quest’ultima occasione aiutato dalla traversa).
Un gol per tempo consente al Parma di superare il Chievo al ‘Tardini’. Il 2-0 porta la firma di Belfodil al 32’ (preciso colpo di testa su assist di Galloppa) e Rosi all’86’ (assist di Biabiany). La squadra di Di Carlo è spenta e non basta la voglia di Thereau per illuminarla. Gli emiliani svolgono il compitino e meritano il successo.
Imprevedibile pareggio fra Cagliari e Atalanta nella nuova ‘IS Arenas’ vuota di spettatori. Imprevedibile per come si erano messe le cose nella prima mezz’ora. I sardi (col tridente Ribeiro, Larrivey, Ibarbo) aggrediscono gli ospiti e al 19’ usufruiscono di un rigore (fallo di mano di Manfredini, molto contestato). Larrivey va sul dischetto e Consigli sfodera una buona parata. Al 27’ Peluso stende Ibarbo in area e si prende la seconda ammonizione. Sul dischetto stavolta va Conti, ma il risultato non cambia: il duello lo vince Consigli. L’Atalanta non prende gol, però deve giocare oltre un’ora in dieci. In realtà rischia pochissimo e sfiora il colpaccio quando all’81’ Denis si libera bene e batte Agazzi. Lo sfora soltanto perché il Cagliari trova il pari al primo dei sei minuti di recupero concessi col tocco vincente di Ekdal in mischia. I sardi evitano la sconfitta dopo aver perso un’occasione d’oro.