Vendemmia 2012


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Buone previsioni, nonostante Lucifero

Ottimisti i tecnici vitivinicoli v

di Maurizio Iorio
(m.iorio@rai.it)

Lucifero e i suoi infuocati colleghi, da Caronte a Scipione, da Nerone a Caligola, non sono riusciti a distruggere la raccolta dell’uva italica, che si è dimostrata assai resistente alle avversità climatiche. A sentire l’Assoenologi, la vendemmia 2012 farà registrare una flessione solo del 3,5 % rispetto allo scorso anno e dell’8% sulla media degli ultimi 5 anni. L’estate più secca degli ultimi 50 anni non è riuscita a intaccare una produzione che si preannuncia copiosa, soprattutto al sud, ben 41,2 milioni di ettolitri di vino, ma che in assoluto è comunque esigua, “la seconda più scarsa dal 1950”, ricorda il direttore dell’associazione dei tecnici vitivinicoli, Giuseppe Martelli.

Settembre decisivo per la raccolta
Quelle dell’Assoenologi sono previsioni basate sui risultati delle prime vendemmie agostane: ad oggi è stato raccolto meno del 15% dell’uva, e se nel mese di settembre si avranno temperature adeguate, giuste precipitazioni e forti escursioni termiche fra giorno e notte, non è escluso che si possa ottenere un millesimo di alto livello in molte regioni italiane. Martelli sottolinea che “il pieno della raccolta dell’uva avverrà nella seconda decade di settembre. Siamo di fronte ad un’annata che deve ancora giocare buona parte delle sue potenzialità. Settembre sarà determinante, soprattutto per i vini rossi”. E’ovvio che se i tecnici del vino si sbilanciano in previsioni positive, avranno i loro buoni motivi. Va da sé che se arrivasse un uragano alla Isaac la vendemmia avrebbe un risultato diverso.

Italia divisa in due
A guardare i primi dati, salta agli occhi la divisione dell’italia in due blocchi: da un lato il centro-nord, Lazio compreso, che fa registrare un decremento medio del 10%, con Lombardia, Trentino Alto Adige e Toscana che fanno segnare un -15%. Dall’altro il centro-sud, nelle cui vigne si festeggia per un incremento del 10%. Sugli scudi Abruzzo, Campania e Sicilia, con previsioni di raccolta superiori del 10%. La vendemmia piena partirà nella seconda decade di settembre, per concludersi a fine ottobre con i conferimenti di Nebbiolo in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico in Campania e di vitigni autoctoni sulle pendici dell’Etna.

Il vino italiano è il più venduto nel mondo
Il vino italiano piace ed è il più venduto nel mondo. Mentre i consumi interni continuano a calare (siamo a 42 litri a persona contro i 45 del 2007, con una tendenza ad un ulteriore decremento), l’export cresce. Nel 2011 c’è stato un incremento del 9% rispetto al 2010. Il 2012 fa segnare una lieve flessione (-5,5%) sul 2011, che era cresciuto del 9% rispetto al 2010, ma un aumento del valore del 6,8%. “In conclusione”. precisa il direttore di Assoenologi, “per i vini bianchi si prevede una produzione di buon livello, con una discreta freschezza ed una certa potenzialità olfattiva. Molto ottimismo rimane per i vini ottenuti da uve a bacca rossa per i quali sono possibili livelli di tutto rispetto”.