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Del Piero firma il controsorpasso della Juventus

Sconfitta la Lazio nel finale: 2-1. Roma batte Udinese, tracollo Napoli. Vince l'Inter,in coda impresa Lecce d

di Nicola Iannello

Volata scudetto senza respiro. La Juventus riconquista la vetta della classifica dopo il sorpasso provvisorio del Milan nell’anticipo col Chievo. I bianconeri battono la Lazio con il 187esimo gol in carriera di Alessandro Del Piero e si riportano due punti sopra i rossoneri: Juventus 68, Milan 67. Dietro il vuoto. I biancocelesti restano terza forza del campionato a 54, davanti all’Udinese (51) sconfitta dalla Roma (50) nello scontro diretto per la corsa a un posto in Champions League. Questi i verdetti della trentaduesima giornata, ora ne mancano sei, i punti in palio sono diciotto.

Allo Juventus Stadium padroni di casa all’assalto di una Lazio con problemi di formazione. Finisce 2-1 un match ad alta tensione emotiva e agonistica. Escluso all’ultimo minuto De Ceglie, Conte sceglie Lichtsteiner sulla linea di difesa, con Chiellini, Bonucci e Barzagli; Pirlo dirige il centrocampo, con Vidal, Marchisio e Pepe; Quagliarella (preferito a Matri) affianca Vucinic in attacco. Dopo lo stop anche di Konko e Radu, Reja schiera la difesa a tre con Diakité, Cana e Biava, sulle fasce Gonzalez e Scaloni, a centrocampo Brocchi, Ledesma e Matuzalem, con Mauri alle spalle dell’unica punta Rocchi (Hernanes parte dalla panchina). Il primo tempo è Juventus contro Marchetti, vista la mole di lavoro del numero 1 ospite. Di Quagliarella il primo pericolo, con una spaccata davanti a alla porta, ma la deviazione è alta. Lo stesso attaccante cerca di sorprende il portiere laziale con un tiro da lontano, Marchetti respinge di faccia e si fa assistere dai sanitari. L’estremo difensore biancoceleste compie poi un miracolo, bloccando una conclusione ravvicinata di Pepe. Il gol è solo rimandato: Pirlo pesca Pepe solo davanti a Marchetti: stop di petto e girata vincente (30’). Subito dopo, Marchetti nega a Vidal un raddoppio che sarebbe passato alla storia: il cileno calcia con palla a terra ben dentro la propria metà campo, il portiere recupera la posizione e alza in angolo. Pochi minuti e questa volta il miracolo dell’estremo difensore laziale è su Quagliarella. È poi Diakité a salvare su conclusione di Vucinic. La Lazio segna sull’unica occasione costruita: perfetto colpo di testa di Mauri su cross da destra di Scaloni e Buffon è battuto (45’). Ripresa nervosa. Chiellini colpisce Diakité nella propria area di rigore su corner, poi va a prendersi un cartellino giallo per entrata in ritardo su Scaloni. Vucinic a tu per tu con Marchetti da posizione defilata non c’entra il bersaglio. Nervoso anche Quagliarella, che viene ammonito per un colpo in faccia a Garrido. Girandola di cambi poco prima della mezz’ora. Conte inserisce Matri per Pepe. Risponde Reja con Hernanes per Mauri. Del Piero rileva Vucinic (700 partite ufficiali per Alex in maglia bianconera). Poi è la volta di Kozak per Rocchi nella Lazio. Del Piero impegna Marchetti con un destro radente. Lo stesso attaccante pesca Lichtsteiner sulla destra, sul cross basso Chiellini non trova la deviazione. Giaccherini rileva Vidal. La partita la risolve Del Piero direttamente su punizione prendendo in contropiede Marchetti che forse aveva piazzato male la barriera (82’). Nel finale la Lazio tenta l’assalto disperato, ma nel recupero Kozak si fa cacciare dopo uno scontro fortuito con Bonucci e le proteste con l’arbitro. Al fischio finale di Damato lo Juventus Stadium esplode in un boato assordante.

La Roma si porta a -3 dalla Lazio battendo 3-1 l’Udinese all’Olimpico. Luis Enrique schiera De Rossi invece di Heinze in difesa accanto a Kjaer, recupera Pjanic e Totti, assenti nella disastrosa trasferta di Lecce e dà fiducia a Lamela (Borini assente per attacco febbrile). Consueta difesa a tre per Guidolin, con Coda al posto di Basta, centrocampo a cinque con Pasquale e Fernandes al posto di Armero e Pazienza, in attacco Abdi a supporto di Di Natale. Passano i giallorossi con un’azione insistita di Osvaldo: Handanovic respinge la prima conclusione di destro dell’attaccante ma si arrende su quella di sinistro (8’). Nel finale di tempo, pareggio di Fernandes su tocco morbido di Di Natale (43’). Nella ripresa Roma più tonica soprattutto alla distanza. Il sorpasso porta la firma di Totti su assist di Osvaldo che aveva saltato anche Handanovic (86’). Il terzo gol è di Marquinho che incorna in rete un cross da sinistra di Bojan (92’).

Crollo casalingo del Napoli al cospetto dell’Atalanta. I partenopei sono protagonisti di un finale di stagione ben al di sotto delle aspettative. I nerazzurri si impongono 3-1 al San Paolo. Per Mazzarri, Fernandez al centro della difesa a tre, in una squadra a trazione anteriore, con Hamsik, Pandev, Lavezzi e Cavani. Torna Denis dal primo minuto nella formazione di Colantuono, che gli affianca Maxi Moralez in avanti. Passano gli ospiti. Bonaventura defilato a sinistra batte De Sanctis con un sinistro di prima intenzione a incrociare sul secondo palo (10’). Pronto pareggio di Lavezzi che al secondo tentativo batte Consigli dopo assist di Pandev (13’). Nel secondo tempo torna in vantaggio l’Atalanta con Bellini, che controlla e poi conclude in acrobazia da distanza ravvicinata (58’). I nerazzurri bergamaschi calano addirittura il tris con un gran destro basso di Carmona da fuori area (68’). Mazzarri inserisce un altro attaccante – Vargas per Gargano – ma il Napoli resta in dieci per l’espulsione di Pandev che scalcia Moralez (70’). L’Atalanta si rende ancora pericolosa con Bonaventura che colpisce il palo, poi Ferreira Pinto fallisce il tap in. Napoli al sesto posto a 48 punti, raggiunto dall’Inter che supera 2-1 il Siena; Atalanta a quota 40, Siena a 39.

A San Siro Stramaccioni presenta un 4-3-3 con il tridente Alvarez-Milito-Zarate (il deludente Forlan va in panchina, come Pazzini). Torna Brienza dalla squalifica nel centrocampo di Sannino, che in avanti schiera D’Agostino a sostegno di Destro. Vantaggio dei bianconeri toscani: Samuel perde palla a centrocampo su pressione di D’Agostino, Julio Cesar si oppone prima a Destro poi a Brienza, ma infine nulla può sulla conclusione di D’Agostino (7’). Una carica di Milito al portiere provoca l’annullamento di un gol di Cambiasso. L’Inter perde Samuel per infortunio, entra Nagatomo. Pareggio nerazzurro con Milito di testa dopo tocco infelice di Pesoli (42’). Nella ripresa decide un calcio di rigore per l’Inter (Mannini atterra Nagatomo) trasformato da Milito (82’).

Incredibile sconfitta interna del Catania che cede 1-2 a un Lecce in rimonta. Bellusci al posto dello squalificato Spolli nella difesa di Montella, tris di punte con Barrientos, Bergessio e Gomez. Cosmi conferma la formazione che ha battuto la Roma, con l’attacco pesi leggeri Di Michele-Muriel. Nel primo tempo salentini pericolosi con Muriel che coglie il palo. Vantaggio degli etnei con Bergessio che riprende di testa il pallone respinto dalla traversa su gran tiro da fuori di Barrientos (52’). Il Lecce fallisce l’occasione per pareggiare: Di Michele calcia a lato un rigore concesso per tocco di mano di Marchese su cross di Muriel. Pronto il riscatto dei salentini con Corvia messo solo davanti alla porta vuota dal passaggio di Muriel (88’). Nel recupero del pallone dalla porta il portiere rossazzurro Carrizo si fa espellere per doppia ammonizione e in porta va Lodi per l’esaurimento dei cambi. Il Lecce ne approfitta e nel recupero ribalta il risultato con Di Michele che approfitta di una corta respinta del portiere improvvisato (91’). Il Catania resta fermo a 43 punti, il Lecce sale a 34, sempre terz’ultimo, ma ora a soli tre punti da Fiorentina e Bologna (che però deve ancora giocare col Cagliari).

La Fiorentina, che non ripete l’exploit di Milano, pareggiano 0-0 in casa con il Palermo una partita con poche emozioni. Nella difesa a tre Gamberini affianca Natali e Nastasic, Rossi preferisce Kharja a Lazzari a centrocampo e in avanti si affida ad Amauri e Jovetic. Mantovani, Bertolo, Hernandez e Donati tornano dalla squalifica, in attacco Mutti fa sedere Miccoli in panchina e schiera Ilicic e Abel Hernandez. L’unico brivido è il gol annullato per fallo di mano ad Amauri su segnalazione dell’assistente Iannello (l’arbitro Doveri aveva convalidato). Fiorentina a quota 37, Palermo a 40.

Successo del Parma sul Novara per 2-0. Donadoni mette Modesto e Jonathan sugli esterni, con Giovinco e Floccari coppia d’attacco. Squalificato Caracciolo, per Tesser in attacco ci sono Mascara e Morimoto. Vantaggio ducale su ripartenza con Mariga che apre sulla destra per Jonathan che pesca Giovinco solo davanti a Fontana (27’). Raddoppio di Jonathan su azione Giovinco-Floccari (40’). Nella ripresa, il Novara fallisce l’occasione più grossa: Mirante para un rigore a Rigoni (fallo di Santacroce su Morimoto). Parma a 38 punti, Novara sempre penultimo a 25.

Divisione della posta tra Genoa e Cesena: a Marassi finisce 1-1, con i tifosi del Grifone che contestano la squadra al termine della partita: i rossoblù non vincono da più di due mesi. Palacio-Gilardino il duo d’attacco di Malesani, con il suo classico 4-4-2. Beretta risponde col centrocampo a cinque, con Mutu e Malonga di punta. Sblocca il risultato Marco Rossi su torre di Sculli (41’). Pari di Mutu con un forte destro incrociato dall’interno dell’are di rigore (76’). Genoa a 36 punti, Cesena ultimo a 21.

La trentaduesima giornata verrà completata dal posticipo Bologna-Cagliari.