Lavoro, in Spagna la riforma è già in vigore

Flessibilita' del lavoro e maggiori possibilita' per i giovani sono le parole chiave usate dal governo di Mariano Rajoy

Mariano Rajoy ha varato quello che le opposizioni hanno spregiativamente definito "il decretazo" gia' lo scorso dieci febbraio, 52 giorni esatti dopo il suo insediamento alla Moncloa: la riforma del mercato del lavoro introdotta per fare fronte al tasso di disoccupazione record pari al 22,9 per cento, o 5,3 milioni di persone, (dati di inizio febbraio), con un picco particolarmente alto fra i giovani sotto i 25 anni del 48 per cento. Flessibilita' del lavoro e maggiori possibilita' per i giovani sono le parole chiave usate dal governo per spiegare questa riforma "gia' entrata in vigore", come ha confermato Rajoy a Palazzo Chigi, nella conferenza stampa che ha tenuto insieme al presidente del consiglio italiano, Mario Monti.

Il decreto rende meno oneroso per le imprese il licenziamento senza giusta causa dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato (gli indennizzi sono pari al salario di 33 giorni di lavoro su ogni anno lavorato, e non piu' di 45). All'azienda bastera' inoltre avere registrato perdite o anche solo diminuzione delle entrate per tre trimestri consecutivi per poter licenziare per causa oggettiva. In caso di crisi, le aziende potranno accantonare i contratti collettivi per definire orari di lavoro e mansioni dei dipendenti.

Allo stesso tempo, sono stati introdotti significativi sgravi fiscali e incentivi per le imprese che assumono giovani (che potranno combinare il compenso lavorativo con il 25 per cento del sussidio di disoccupazione) e disoccupati di lungo periodo ed e' stato posto il limite dei due anni per i contratti a tempo dopo per un neo assunto.